Notizia del 17/08/2007
Nel 1980 il padre di Zana e Nadia Muhsen si offre di portarle in vacanza nello Yemen, il suo paese natale. Quando le ragazze arrivarono lì però scoprono che il padre le aveva vendute in moglie e per loro iniziano anni fatti di schiavitù senza possibilità di scelta in una società rurale che vede la donna come un oggetto senza diritti.
Dopo 8 anni Zana riesce a scappare grazie alla tenacia della madre, ma a caro prezzo: ha dovuto abbandonare il figlioletto di 2 anni. La sorella invece si rifiuta di partire: lei ha avuto una figlia femmina e per le donne la vita è di gran lunga peggiore, perciò non se la sente di fare la scelta della sorella che almeno ha il conforto che il figlio non finirà schiavo di qualcuno in quella società estremamente maschilista.
Da allora Zana e la madre fanno tutto quanto in loro potere per riportare in patria Nadia, scontrandosi contro ostacoli di volta in volta burocratici, economici, politici e non mancano le persone che approfittando della situazione rubano loro tutto il denaro messo da parte per liberare Nadia, lasciandole in bolletta.
Vendute! è stato scritto da Zana al suo rimpatrio per raccontare gli orrori vissuti (e per noi occidentali, inimmaginabili) e portare alla ribalta delle cronache una tragedia che non è solo la loro, ma quella di molte più bambine di quante possiamo immaginare.
A distanza di quasi vent'anni dalla sua fuga, Zana però non è ancora riuscita nel suo intento e continua a lottare con qualsiasi mezzo a sua disposizione, prima che la sorella - sfinita da una vita non solo di stenti, ma di annichilimento - non muoia per l'ennesimo parto a cui è costretta.
Ho letto Vendute! con crescente raccapriccio, ma mai mi sarei immaginata a distanza di qualche anno di trovare un secondo libro, Ti salverò! che mi raccontasse come la vicenda fosse ancora irrisolta e di come una spensierata ragazza occidentale sia finita per quasi trent'anni - tanti ne sono passati - a fare la schiava, e ancora lo sia, a poche ore di aereo da qui.
I due libri meritano senz'altro di essere letti in primo luogo per aprire gli occhi su una realtà che ci riguarda, noi così convinti che per la donna emancipazione, libertà e uguaglianza siano ormai valori non più messi in discussione e poi anche per aiutare Zana e la madre Miriam che proprio grazie alle vendite dei libri finanziano la loro lunghissima lotta quotidiana.
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