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Storia d'amore e di eresia

Notizia del 05/01/2008

Circa sette anni fa, un giorno d'estate, il pastore Pierre Clergue venne in casa mentre mia madre era a falciare i campi. Mi chiese il permesso di fare l'amore con me. Il acconsentii. A quell'epoca avevo quattordici o forse quindici anni, ero ancora vergine. Il pastore mi prese nel fienile, senza alcuna violenza. Dopo di allora facemmo spesso l'amore, fino ai primi giorni dell'anno seguente, e sempre nella casa di mia madre. Perlopiù durante il giorno. Lei lo sapeva ed era consenziente.

Siamo agli inizi del 1300 e il brano riportato fa parte della deposizione al tribunale dell'inquisizione di una contadina tacciata di eresia. Il documento che ha dato origine al libro è vero, seppure Storia d'amore e di eresia scritto dalla storica Charmaine Craig sia un romanzo che rispecchia solo parzialmente nomi, funzioni e rapporti tra le persone realmente esistite.

Ciò nonostante, non è la storia la parte del libro che più mi ha colpito, ma gli usi e i costumi dell'epoca, le credenze, i rapporti politici e le gerarchie sociali, molto ben descritti e che per quanto mi riguarda hanno coperto (almeno in parte) il periodo che va da I pilastri della terra del 1100, dove ancora non si parlava di tribunali eretici, al 1500 di Q e dei seguaci di Martin Lutero.

L'argomento non è dei più facili, ma il libro è piuttosto scorrevole, senza eccessivi riferimenti storici oltre a quelli necessari per la comprensione del contesto: nel complesso un libro interessante.

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