Notizia del 02/11/2006
Povero papà Peppe, palesemente provato penuria, prende prestito polveroso pezzo pino poi, perfettamente preparatolo, pressatolo, pialla pialla, progetta prefabbricarne pagliaccetto. Prodigiosamente procrea, plasmando plasticamente piccolo pupo pel pelato, pieghevole platano!
Perbacco! Pigola, può parlare, passeggiare, precoce protagonista (però provvisto pallido pensiero), propenso produrre pasticci...
Qualche anno fa Comix pubblicò una raccolta curata da Umberto Eco e frutto delle sue lezioni universitarie di esercizi linguistici che riscrivono favole note o raccontano episodi inediti seguendo rigide regole; quella proposta e che da il titolo alla raccolta si intitola Povero Pinocchio ed è la rivisitazione con iniziale "p" della nota fiaba di Collodi.
Altro esercizio tra i tanti proposti, un testo monovocalico:
Brizzi... crini divini, limiti fini, diti intirizziti in giri di bici... Scrivi finiti libri di idilli infiniti, timidi inviti, liti, intimi scipiti, distinti vicini stizziti. Pizzichi sfiniti riti triti, ritriti di grigi ricchi, imiti fischi di picchi...
(dedicata allo scrittore Enrico Brizzi n.d.r.)
Al di là del risultato, l'impegno di trovare il termine adatto aiuta a riscoprire termini poco usati e a uno sforzo che non sempre facciamo di utilizzare quante più parole possibili tra le tante che conosciamo.
Il libro è del 1995 e purtroppo non credo sia stato ristampato.
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