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Il profumo

Notizia del 06/07/2007

Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fuché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.

Di gran lunga il libro più coinvolgentemente e disgustosamente intenso che abbia mai letto, pari forse a Il Signore delle mosche; l'uso dei termini scelti potrebbe sembrare strano, però è esattamente l'impressione che mi ha dato Il profumo, scritto nel 1985 da Patrick Süskind.

E' la storia di un uomo invisibile, nato per strada e subito abbandonato, vissuto di espedienti fin dalla più tenera infanzia, ma con una grande dote: l'olfatto più fine mai esistito.

Questo dono lo porterà dai bassifondi della città fin nei salotti più rinomati, ma non basterà a dargli il dono del discernimento fra bene e male, fino alle estreme conseguenze.

Ho trovato alcuni passaggi del libro talmente crudi da darmi letteralmente il voltastomaco, ciò nonostante credo meriti di esser letto: già dalla prima pagina ci si immerge in un mondo fatto di odori descritti così vividamente da avere l'impressione di percepirli noi stessi, dai più piacevoli ai più rivoltanti con un effetto di immersione nella lettura veramente notevole.

L'anno scorso ne è stato anche tratto un film che però non ho visto: l'unica cosa che ho potuto notare nei trailer è che visivamente l'attore scelto non rende per nulla il personaggio del libro.

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