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Amore e odio

Notizia del 10/08/2007

Dal capitolo 2 - Programmazione comportamentale nell'uomo e nell'animale: "Noi uomini siamo in generale convinti di agire per libero arbitrio; crediamo di poter liberamente decidere di fare una cosa e non farne un'altra. Ma, a volte, l'insorgere dell'ira non turba forse la limpidezza delle nostre decisioni? Non diciamo forse, come se fossimo costretti, cose che in altra situazione psicologica non avremmo detto? E, ancora, non reagiamo forse, a certe situazioni, addirittura automaticamente, in modi sostanzialmente uguali, senza aver prima riflettuto?"

Bizzarro titolo che ricorda più Liala che un saggio sul comportamento innato, Amore e odio è stato scritto dall'etologo Irenaus Eibl-Eibesfeldt e descrive in modo molto accessibile anche ai non addetti come me le basi della gestualità, dei riti, dei movimenti innati: per esempio praticamente in qualsiasi parte del mondo io mi trovi, mi basterà sorridere e mostrare i palmi delle mani per assumere un atteggiamento che sarà interpretato come amichevole o almeno inoffensivo da chi mi sta di fronte, anche se si trattasse dell'abitante di una sperduta tribù dell'Amazzonia.

Non credo che avrò mai modo di sperimentarlo ;) ma è sicuramente interessante il raffronto non solo tra le diverse culture, ma anche tra noi e gli animali: uccelli, topi e spesso naturalmente i primati. Si parla di gesti derivati da un antenato comune oppure di soluzioni simili adottate dalla natura indipendentemente su specie diverse per rispondere a esigenze comuni e di come ciò che rende impossibile la vita in un luogo del nostro pianeta può invece essere esattamente quel che serve per colonizzarne un altro.

Malgrado qualche passaggio sia inevitabilmente meno scorrevole degli altri e malgrado l'argomento possa sembrare peso, in realtà il libro si lascia leggere agevolmente e alcune pagine rispondono addirittura a difficoltà culturali che affrontiamo nella vita quotidiana: sicuramente un libro che vale la pena d'esser letto!

Sullo stesso argomento, L'aggressività di Konrad Lorenz.

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