Notizia del 27/05/2008
Sono una ragazza e una ragazza deve camminare in fretta, con la testa china, come per contare i propri passi. Non deve alzare gli occhi né lasciarli errare a destra o a sinistra della strada perché, se il suo sguardo incontra quello di un uomo, tutto il villaggio la tratta da charmuta. Se una vicina già sposata, una vecchia o chiunque altro, la vede sola sul sentiero, senza sua madre o sua sorella maggiore, senza pecore, senza un fascio di fieno o un cesto di fichi, anche per questo può essere chiamata charmuta. Solo quando sarà sposata potrà guardare dritto davanti a sé, entrare nella bottega del mercante, depilarsi le sopracciglia e portare dei gioielli.
Bruciata viva è la storia vera di una donna della Cisgiordania, che all'età di 17 anni è rimasta incinta del suo promesso sposo, il quale ha pensato bene però di defilarsi, lasciandola in balìa di una tradizione crudele, che prevede la morte per questo genere di "disonore" e a Suad - questo lo pseudonimo scelto dalla protagonista della vicenda - è toccato in sorte uno dei modi più orribili: essere letteralmente bruciata viva!
Per sua fortuna, ha un fisico molto resistente, che le permette di sopravvivere per più tempo del previsto, malgrado la totale mancanza di cure e il disinteresse di tutti; nel frattempo, una volontaria di un'agenzia di aiuti umanitari incrocia la sua strada e si prodiga per portarla in Europa, dove le saranno curate per quanto possibile le gravissime ustioni riportate, che la segneranno però per tutta la vita.
A un certo punto della sua vita, decide di scrivere la sua storia in un libro, per denunciare e cercare in qualche modo di dar voce a tutte quelle "vittime della legge degli uomini", come le chiama Suad e dove per "uomini" si intende proprio il genere maschile. La donna infatti è in tutto e per tutto succube dell'uomo, sua schiava senza voce e senza volontà e i maschi di famiglia hanno potere totale sulle donne, anche di vita e di morte.
L'intera storia ha del surreale: pare impossibile che ancora esistano tali società e invece esistono eccome! E ogni tanto qualche donna riesce a sfuggirne e a far sapere al mondo cosa sta succedendo, anche se non sempre il mondo sembra stare ad ascoltare, né tantomeno avere intenzione di far qualcosa al riguardo.
Torna a inizio pagina
I campi con * sono obbligatori.
Torna a inizio pagina
Torna a inizio pagina
Commenti
Non ci sono ancora commenti a questa news!