Notizia del 23/08/2007
Una sera di settembre l'Agnese tornando a casa dal lavatoio col mucchio di panni bagnati sulla carriola, incontrò un soldato nella cavedagna. Era un soldato giovane, piccolo e stracciato. Aveva le scarpe rotte, e si vedevano le dita dei piedi, sporche, color di fango. Guardandolo, l'Agnese si sentì stanca. Si fermò, abbassò le stanghe, La carriola era pesante.
Ma il soldato aveva gli occhi chiari e lieti, e le fece il saluto militare. Disse: "La guerra è finita. Io vado a casa. Sono tanti giorni che cammino". L'Agnese si slegò il fazzoletto sotto il mento, ne rovesciò le punte sulla testa, si sventolò con la mano.
L'Agnese va a morire è stato scritto subito dopo la fine della seconda guerra mondiale da Renata Viganò ed è la storia vera di una vecchia aggregatasi ai partigiani quasi per caso dopo la morte del marito, rastrellato e mandato ai campi di lavoro dai tedeschi, diventata in breve tempo una delle colonne portanti del partigianesimo della sua zona, dalle parti delle Valli di Comacchio.
La storia parla della Resistenza, dell'eroismo di cui ha fatto sfoggio ma anche dei problemi ad essa legati, di una realtà fatta di fame, di paura e di coraggio, di morte e di solidarietà e anche se non si tratta esattamente di un libro leggero, si lascia leggere molto facilmente: la scrittura è fluida e rende molto bene l'ambientazione senza perdersi in descrizioni inutili, ma allo stesso tempo immergendo il lettore in una realtà temporalmente non così distante da noi attraverso un anno di vita di questa rude contadina che si è trovata quasi suo malgrado ad essere un punto di riferimento per molti uomini e donne che combattevano contro gli invasori, aspettando degli alleati che a volte erano più pericolosi degli invasori stessi.
Normalmente è un testo che si legge a scuola: a me non è successo, l'ho letto per scelta e credo che questo abbia influito nel farmelo apprezzare.
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Commenti
1 - Scritto da longline il 01/09/2007 alle 00:39
Non ho letto il libro, ma alle elementari ho visto il film, sapevi che esiste? Mi ricordo che mi piacque tantissimo, insieme ad un altro film analogo come argomento, ma diversissimo nell'approccio: La notte di San Lorenzo.
2 - Scritto da reb il 04/09/2007 alle 18:56
beh, lo sapevo perche' l'immagine di copertina e' tratta da esso, pero' non l'ho mai visto e dubito fortemente che lo guardero' mai
in parte perche' i film mi piacciono molto leggeri, ma soprattutto perche' difficilmente guardo un film di cui ho letto il libro: le rare volte in cui l'ho fatto in passato, ne sono rimasta regolarmente delusa!
non conoscevo invece la notte di san lorenzo: se me ne parli cosi' bene, se ci incappo lo leggo senz'altro :)
3 - Scritto da longline il 12/02/2008 alle 15:19
Preciso che "La notte di San Lorenzo" non è un libro, ma un film dei fratelli Taviani :-)
4 - Scritto da reb il 12/02/2008 alle 23:40
ops! questo abbassa notevolmente la possibilita' che io scopra com'e' fatto: libri ne leggo, ma con i film sono davvero pigrissima, ti dico la verita' :D
pero' non si sa mai, lo tengo comunuque presente :)
5 - Scritto da asia il 17/05/2010 alle 18:27
quante pagine ha questo libroo??