Notizia del 02/06/2008
Suonava la messa dell'alba a San Giovanni; ma il paesetto dormiva ancora della grossa, perché era piovuto da tre giorni, e nei seminati ci si affondava fino a mezza gamba. Tutt'a un tratto, nel silenzio, s'udì un rovinìo, la campanella squillante di Sant'Agata che chiamava aiuto, usci e finestre che sbattevano, la gente che scappava fuori in camicia, gridando: - Terremoto! San Gregorio Magno! Era ancora buio. Lontano, nell'ampia distesa nera dell'Alìa, ammiccava soltanto un lume di carbonai, e più a sinistra la stella del mattino, sopra un nuvolone basso che tagliava l'alba ne lungo altipiano del paradiso. Per tutta la campagna diffondevasi un uggiolare lugubre di cani.
Da tanto avevo in mente di leggere Mastro-don Gesualdo, scritto da Giovanni Verga nel 1889. Non so cosa mi aspettassi, di sicuro un protagonista più ombroso e invece mi sono trovata davanti a un uomo generoso e per niente gretto. Attaccato alla "roba", è vero, ma sempre disposto a dare una mano ai parenti, al padre, alla sorella, al fratello... che lo ripagano con invidie e cattiverie secondo me immeritate.
Mastro-don Gesualdo va per la sua strada e un giorno acconsente a maritare una giovane donna di un'antica, ma ormai poverissima casata che gli darà una figlia. Decide di dare alla figlia tutto ciò che lui non ha potuto avere, un'istruzione e delle frequentazioni altolocate, ma alla fine anche questo gli si rivolterà contro: nel complesso una storia triste, una sorte infelice per un uomo che non chiedeva altro che di migliorare la sua situazione contanto solo sulle proprie forze: quel che più mi ha colpito è stata l'ingratitudine che l'ha accompagnato tutta la vita, l'ingratitudine e l'invidia dei suoi compaesani che, pur approfittando di lui, l'hanno sempre trattato con immeritata sufficienza.
La morale del libro è chiara: se nasci in un ceto basso, non importa quanto soldi tu riesca ad accumulare, non potrai ambire a migliorare la tua posizione sociale. Per nostra fortuna, ormai le cose non stanno più così, non qui in Italia, almeno; del libro resta comunque il monito che la sicurezza economica va bene, ma non deve andare a discapito di cose ben più importanti quali le relazioni umane, perché il rischio di accorgersi un domani di aver sbagliato tutto, è alto: nel complesso un bel libro, molto scorrevole e interessante.
Nota a margine: grazie a Whitefox di avermi fatto tornare in mente che avevo voglia di leggerlo!
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Commenti
1 - Scritto da Marco GRAZIA il 13/10/2008 alle 20:58
Solo per dire che qui non si fa più nulla :-( peccato.
M.
PS il libro l'ho letto ma è un po' pesante
2 - Scritto da reb il 14/10/2008 alle 09:13
no e' che sono strapresa da altri progetti, purtroppo! ho parecchio materiale da pubblicare, ma non ho tempo di metterlo in ordine e non sai quanto mi pesi: spero pero' di rimediare presto :)
ciao
3 - Scritto da Marco GRAZIA il 16/10/2008 alle 19:23
Tranquilla, sono felice che comunque tu stia lavorando, se mi guardo indietro e vedo quante cose ho lasciato per la strada mi vengono i brividi.
M.